IN 30 SECONDI
Durante l’allattamento al seno l’alimentazione della mamma e diversi altri fattori giocano un ruolo importante. Dopo il parto in condizioni fisiologiche, tutte le mamme hanno la capacità di produrre latte; ci sono, tuttavia, degli accorgimenti che possono favorire questo naturale processo. Vediamo assieme quali sono.
Il miglior consiglio da fornire alle mamme che chiedono quale alimentazione seguire durante l’allattamento al seno è quello di scegliere una dieta il più possibile varia ed equilibrata. Inoltre, dato che questa attività richiede un notevole dispendio di calorie (fino a 700 kcal al giorno), l’ideale dieta durante l’allattamento al seno deve fornire circa 500 kcal aggiuntive rispetto a prima della gravidanza; le altre 200 kcal verranno fornite dalla metabolizzazione delle riserve di grasso immagazzinate durante la gravidanza.
Durante la gestazione la donna ha anche un aumento del fabbisogno di vitamine A, C, D, E e K, e rimane elevato il fabbisogno di acido folico, iodio, selenio e zinco, mentre quello di ferro si riduce per via della ridotta perdita se vi è assenza di ciclo durante l’allattamento al seno; tuttavia vanno accuratamente individuate le mamme con anemia e/o scarse riserve di ferro. In genere, se la dieta è varia e salutare, non c’è bisogno di supplementi perché le vitamine e gli oligoelementi di cui ha bisogno la mamma sono contenuti nella normale alimentazione.
Non esistono, durante l’allattamento al seno, cibi da evitare. Da limitare sono i pesci predatori di grossa taglia (luccio, sgombro, pesce spada, tonno, eccetera), che possono accumulare metalli pesanti; una raccomandazione questa che va estesa, in generale, a tutta la popolazione.
L’assunzione di caffè durante l’allattamento al seno è possibile, tuttavia è bene non eccedere oltre le due-tre tazzine al giorno, per via del passaggio di caffeina nel latte (ciò può produrre irritabilità nel neonato).
Da evitare quanto più possibile l’alcool, che ha un’elevata capacità di passare nel latte; qualora ne venisse assunta una piccola quantità, si raccomanda di attendere almeno due ore prima di allattare il bambino.
Nessuna controindicazione invece nell’assumere cioccolata durante l’allattamento al seno; ovviamente, come tutti per tutti gli alimenti che contengono zuccheri, le quantità devono essere limitate (anche se non si allatta).
L’avvio dell’allattamento al seno nei primi giorni è particolarmente importante perché può influenzarne la prosecuzione: in ogni punto nascita andrebbe favorito, subito dopo il parto, il contatto pelle a pelle, che consiste nel porre il neonato sul corpo della madre, dopo averlo ben asciugato e coperto con teli caldi. Questa pratica ha il vantaggio di favorire l’avvio della prima poppata, di ridurre il rischio di ipoglicemia e di stabilizzare la temperatura corporea e il battito cardiaco del piccolo, oltre a fornire uno stimolo positivo per la produzione di latte.
Se le condizioni di salute della mamma o del neonato non consentono di eseguire un contatto pelle a pelle in sala parto, sarà importante avviare l’allattamento il prima possibile, non appena le condizioni lo permetteranno.
Fonte: Uppa – Immagine: shutterstock/Nina Buday
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